Il Prof. Mario Baldassarri, Pres. del Centro studi economia reale, già viceministro dell’economia, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Riguardo il dibattito odierno sull’evasione fiscale. “È un dibattito largamente ipocrita e poco efficace. L’Italia ha un’anagrafe tributaria tra le più efficienti e tecnologicamente avanzate del mondo ed è in grado da anni di fare tutti gli incroci possibili. La lotta all’evasione va fatta con una strategia a tenaglia, da una parte gli incroci dei dati, dall’altra l’inserimento del conflitto d’interessi, la possibilità delle famiglie di dedurre le spese per l’asilo, per la cura delle persone anziane, ecc… Oggi si può prendere la dichiarazione dei redditi del signor Luigino Rossi (nome di fantasia) e incrociarla con tutti gli altri dati presenti nella banca dati. Un incrocio tra reddito dichiarato, la situazione patrimoniale e il tenore di vita. Se dichiarato 30mila euro all’anno e paga 12mila euro all’anno di bollette come ha fatto a comprarsi tre case? Dopodichè lo si chiama e si chiede: signor Luigino Rossi, come ha fatto lei con 30mila euro all’anno dichiarati a sostenere questo tipo di spese? L’accertamento deve essere mirato e non a raffica come oggi. Oggi si accertano 40-50mila persone all’anno, ma solo per la dichiarazione Irpef sono 31 milioni. Il problema dell’evasione non è quello di andare ogni tanto a controllare gli scontrini nei locali, ma stare in ufficio a incrociare i dati e poi fare una serie di accertamenti mirati, dando il messaggio forte al cittadino che con questi incroci prima o poi verrà beccato e quindi è bene che si metta in regola. Manette agli evasori? Da una parte l’ansia manettara, dall’altra il procedere ad occhi chiusi e per tentativi sono ambedue linee ipocrite che non fanno seria e concreta lotta all’evasione. Il gettito della lotta all’evasione si scrive nel bilancio una volta incassato, non si scrive in previsione, altrimenti è quasi un falso in bilancio. Bersani ha detto che chi fa lotta all’evasione perde voti? Forse questa è la ragione più concreta per cui non si fa quello che si dovrebbe. Dentro gli sprechi di spesa e dentro l’evasione fiscale sguazzano 4-5 milioni di italiani, che anno dopo anno hanno accumulato patrimoni personali molto importanti a fronte di un reddito molto modesto. La politica ha consapevolezza che se facesse sul serio perderebbe il consenso di 4-5 milioni di italiani. Sono consorterie trasversali che fino ad oggi si sono rivelate più potenti degli altri 55 milioni di italiani che magari pagano le tasse e non arrivano a fine mese”.
Sull’Iva. “In queste condizioni è bene non aumentare l’Iva, perché ci avrebbe portato a crescita a zero anche l’anno prossimo. Però la mia proposta è di andare ad utilizzare le risorse dentro gli sprechi di spesa e di evasione senza creare un euro in più di debito. Nell’ambito di queste risorse il problema dell’iva che aumenta non esisterebbe più”.