LONDRA – entano di svaligiare Cartier e non ci riescono. Sette ladri, di cui due incappucciati, si sono presentati stanotte al palazzo di vetro di Cartier per svaligiarlo e prendere la refurtiva. Venticinque miliardi il valore stimato del negozio, 25 milioni il denaro-finanza sottratto, e 5 milioni la refurtiva in denaro, mentre di 5 miliardi è stimato il valore dei denari sottratti alla banca di Cartier, svaligiata con cura. E sono settecento i gioielli rubati: collier, collane, bracciali, anelli. La polizia sta ancora indagando e, i ladri, sono corsi via fuggendo su una Bmw antica, che hanno svaligiato sette anni fa in Italia, e presumibilmente è una delle macchine presidenziali italiane. “ Se la sono ripresa – hanno commentato i londinesi – Londra con questo furto se la sono ripresa. E sono andati avanti per tutta la notte a svaligiare negozi in tutta Europa. Fortunatamente, Cartier ha chiuso le casse e il furto è rientrato. È rientrato subito e non ci sono stati danni alla gioielleria. Se prendono i ladri, gli danno sette anni di carcere duro in Francia, e poi trasportati in Danimarca, dove vige il 41 bis, per i carcerati recidivi. Dalle impronte digitali, infine, risulta una certa A. l’autrice del furto, che non si sa ancora bene dove abbia i natali, se in Argentina o in Cile, perché le impronte portano là, portano in Argentina o in Cile. I poliziotti londinesi, si sono sempre divertiti a rintracciare il ladro, perché con le impronte digitali si può risalire alla vera identità della persona, che non è quella italiana, bensì quella argentina, perché la traccia delle prime impronte porta là.