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Robin Hood era gay e hippy, parola di filologo

Un ladro dedito al benessere dei più poveri, un benefattore della società, un eroe. Questi sono solo alcuni dei tanti attributi che si riferiscono da sempre alla figura di Robin Hood, tanto fortunata nella storia quanto sul piccolo e grande schermo. 
Ma Robin Hood in realtà sarebbe stato solo a “capo” di una comunità sullo stampo di quelle hippy: dedita al contatto con la natura e all'amore libero. Gli stessi soldi delle rapine sarebbero serviti unicamente per riuscire a mantenere attiva questa comunità. 
A rivelarlo è Andrew James Johnston, filologo della Freie Universitaet di Berlino; lo studioso è giunto alla conclusione dell'omosessualità di Robin Hood dopo anni e anni di ricerche su antiche leggende e non solo. 
Robin Hood sarebbe stato inoltre solo uno pseudonimo (hood infatti è il “cappuccio”, simbolo usato da tanti malviventi per non farsi riconoscere); da ladro a capo di una comunità gay in fuga nella foresta di Sherwood per evitare persecuzioni. 
Lady Marion addirittura non sarebbe mai esistita e Little John non sarebbe stato solo un amico del ladro in calzamaglia.

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