Forza di Gendarmeria Europea, abbreviata in Eurogendfor (European Gendarmerie Force) è un organismo sovranazionale che fa capo ad un Comitato Interministeriale con assoluta immunità che da quest’anno si sovrappone di fatto alla Polizia di Stato, la quale passa ad un ruolo secondario su base locale a livello di sottufficiali dell’Arma dei carabinieri.
E’ un avvenimento che la maggior parte dei giornali, cartacei e online, sta evitando di sottolineare. Come non è mai abbastanza evidenziata la dichiarazione del generale Carlo Jean – ex numero uno della Sogin – che, nel 2003, quando insisteva per realizzare, evitando il rispetto delle leggi in vigore, una discarica unica di scorie nucleari a Scanzano Jonico: “Occorre smettere di considerare la pace come una specie di diritto acquisito, garantito dall’articolo 11 della Costituzione, ma di fatto delegato ad altri. Occorre considerare le Forze Armate come strumenti di guerra anziché come mezzi indispensabili per qualsiasi pace possibile”.
In virtù della Legge n.84 del 14 maggio 2010, entrata di fatto in validità il 12 giugno seguente e votata anche dalle forze di opposizione, quindi in sostanza all’unanimità, è stata costituita ufficialmente la Eurogendfor, o EGF, che avrà la facoltà di agire senza vincolo alcuno da parte delle autorità parlamentari e giudiziarie.
L’accordo, in base al Trattato di Velsen, è stato reso esecutivo dai Paesi che sono dotati di Polizie militari: Francia (Gendarmerie), Spagna (Guardia Civil), Portogallo (Guardia Nacional), Olanda (Marechaussée) e per l’Italia, i Carabinieri. Sono attese le adesioni di Romania e Lituania.
Le caratteristiche fondamentali della EGF sono stabilite dall’Articolo 1 dello Statuto Costitutivo: “Forza di Gendarmeria Europea operativa, pre-organizzata, dispiegabile in tempi rapidi al fine di eseguire tutti i compiti di polizia nell’ambito delle operazioni di gestione delle crisi”.
Secondo l’Articolo 3 dell’Atto costitutivo, la EDF “è una forza di polizia multinazionale a statuto militare composta dal Quartier Generale permanente multinazionale, modulare e proiettabile con sede a Vicenza (Italia). Il ruolo e la struttura del Quartier Generale permanente, nonché il suo coinvolgimento nelle operazioni, saranno approvati dal CIMIN, cioè l’Alto Comitato Interministeriale, organismo decisionale che governa e dirige la EGF”.
Al servizio di chi è stabilito dall’Articolo 5: “Eurogendfor potrà essere messa a disposizione dell’Unione Europea (UE), delle Nazioni Unite (ONU), dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche”.
Tra i fruitori dei servizi EGF si legge quindi anche la NATO, ovvero gli Stati Uniti, che potranno richiedere i servizi della nuova forza, anche se, nominalmente, il comando verrà esercitato dagli uffici situati alla Caserma dei Carabinieri “Chinotto” di Vicenza, dove saranno presenti i rappresentanti ministeriali dei Paesi aderenti (Difesa ed Esteri).
La EGF girà quindi in totale autonomia e senza influenze da parte di alcun parlamento o governo, in missioni che sono definite nell’Articolo 4 dello Statuto: “La EGF potrà essere utilizzata per condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico; monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi comprese l’attività di indagine penale; assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d’intelligence; svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti; proteggere le persone e i beni e mantenere l’ordine in caso di disordini pubblici; formare gli operatori di polizia secondo gli standard internazionali: formare gli istruttori, in particolare attraverso programmi di cooperazione”. Non pochi intravedono un sottile riferimento alla questione sorta con la dichiarazione Petersberg del giugno 1992, quando il Consiglio Interministeriale, riunito appunto a Petersberg (Bonn), approva una Dichiarazione che individuava una serie di compiti, precedentemente attribuiti alla stessa UEO, da assegnare all’Unione Europea; le cosiddette “missioni Petersberg”: missioni umanitarie o di evacuazione, missioni intese al mantenimento della pace, nonché le missioni costituite da forze di combattimento per la gestione di crisi, ivi comprese operazioni di ripristino della pace, o meglio note come Peacekeeping.
Il quadro è più definito se si considera che, secondo il trattato di Velsen, la EGF, attualmente agli ordini del colonnello Jeorge Esteves, conta su una forza di circa 800 uomini e 2.300 di riserva entro 30 giorni e può operare in qualsiasi parte del mondo, sostituirsi alle forze di Polizia locali, agire nella più totale immunità giudiziaria e al termine dell’ingaggio, dovrà rispondere delle sue azioni al solo comitato interno.
Ha totale immunità nel proprio esercizio. All’Art. 21 si legge “Inviolabilità dei locali, degli edifici e degli archivi”; l’Art.22 stabiisce che “Le proprietà e i capitali di EGF e i beni che sono stati messi a disposizione per scopi ufficiali, indipendentemente dalla loro ubicazione e dal loro detentore, saranno immuni da qualsiasi provvedimento esecutivo in vigore nel territorio delle Parti”. L’Art. 23 stabilisce che: “Le comunicazioni indirizzate ad EGF o da queste ricevute non possono essere oggetto di intercettazioni o interferenza”; Art.28: “I Paesi firmatari rinunciano a chiedere un indennizzo per danni procurati alle proprietà nel corso della preparazione o esecuzione delle operazioni. L’indennizzo non verrà richiesto neanche in caso di ferimento o decesso del personale di Eurogendfor”; Art.29: “Gli appartenenti ad Eurogendfor non potranno subire procedimenti a loro carico a seguito di una sentenza emanata contro di loro, sia nello Stato ospitante che nel ricevente, in uno specifico caso collegato all’adempimento del loro servizio”.
La Camera dei Deputati, in Italia, nel 2010 ha ratificato l’esecuzione della Dichiarazione di intenti tra i Ministri della difesa di Francia, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna relativa alla creazione di una Forza di gendarmeria europea, con Allegati, firmata a Noordwijk il 17 settembre 2004, e del Trattato fra Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo per l’istituzione della Forza di gendarmeria europea, Eurogendfor, firmato a Velsen il 18 ottobre 2007. Viene da pensare che sia stato un provvedimento votato senza neanche conoscerne il contenuto…