Roma – Il rischio legato alla pratica del tatuaggio era già noto da tempo, ma ora uno studioso lancia l'allarme esposizione epatite c anche attraverso la semplice manicure. Una pratica non eseguita correttamente può infatti mettere a contatto con il virus.
Antonio Gasbarrini, presidente della Fondazione italiana ricerca in epatologia, spiega: “Queste procedure devono essere effettuate solo in ambienti che rispettano, oltre a un'igiene rigorosa, strumenti usa e getta. La diffusione del virus C si argina fondamentalmente con il massimo rispetto delle norme igieniche“.
L'epatite c si trasmette principalmente con la condivisione di aghi, ma anche tatuaggi e piercing effettuati in ambienti in condizioni igieniche non consone possono provocare il contatto con il virus. “Per contrastare la diffusione del virus – conclude lo studioso – è fondamentale anche la diagnosi precoce e il trattamento con le terapie antivirali. La negativizzazione del virus è infatti la vera modalità per bloccare l'evoluzione della malattia ed evitarne la diffusione. Un test di laboratorio banale come le transaminasi può essere un'eccellente ed economica modalità per individuare soggetti con epatite, meritevoli di approfondimenti diagnostici”.